Come inserire il nofollow nei link su un sito WordPress ed Enfold

Come inserire il nofollow nei link su un sito WordPress ed Enfold

Dopo l’articolo che spiegava come creare link e ancore, a volte si ha la necessità di inserire il valore “nofollow” all’interno di un collegamento ipertestuale HTML.

Quando si ha a che fare con WordPress e i vari temi che si possono trovare a pagamento online o gratuitamente, non è sempre detto si riesca in modo “automatico” o grazie ad un’impostazione del tema stesso magari con una “spunta” semplice all’interno delle impostazioni stesse del tema.

In questo articolo vi spiego come inserire il valore “nofollow” all’interno di un sito web WordPress con tema Enfold.

Partiamo prima però dal principio cercando di capire innanzitutto cos’è il nofollow e come si inserisce normalmente su un collegamento HTML.

Cos’è il nofollow?

Il nofollow è un valore che viene assegnato all’attributo “rel” dell’elemento HTML “a” e serve ad indicare che questo collegamento non deve essere seguito ed indicizzato dai motori di ricerca.

Come si può inserire il valore nofollow?

Questo attributo si può inserire a mano all’interno dei link, con una stringa simile a questa:

La spiegazione di tutta la stringa è semplice:

  • si parte con il tag di apertura “a” per i collegamenti ipertestuali;
  • la parte di href è ovviamente l’indirizzo a cui il collegamento rimanda;
  • il “rel” è l’attributo a cui si specifica il valore nofollow, ossia qualcosa come: “non seguire questo collegamento”;
  • infine c’è l’ancora ossia il testo del link e il tag di chiusura “a”.

Come dicevo prima però, quando avete un sito già fatto e non volete mettere le mani ad ogni link interno, fermo restando che poi il suddetto sito web vi permetta di inserire la dicitura nofollow all’interno di ogni collegamento ipertestuale, la pratica può risultare difficoltosa.

Come si inserisce l’attributo nofollow ad una classe personalizzata in un sito WordPress con tema Enfold

Se state sviluppando un sito web WordPress con Enfold per esempio, vi può tornare utile inserire dei nofollow all’interno di una sezione “marchi trattati”, “clienti”, “portfolio”, ecc.

Attenzione che da qui in avanti bisogna modificare un file molto importante per il sito web WordPress: il file function.php.

Fatevi prima un backup del file prima di modificarlo in modo che possiate “tornare indietro” in caso di problemi e/o affidatevi a dei professionisti. Chiaramente non mi prendo responsabilità dei file function danneggiati se avete seguito questa guida.

Nel file function.php del tema child basta inserire il seguente codice facendo attenzione ad inserire la vostra classe personalizzata dove è scritto “latuaclassepersonalizzata”:

A seguire la spiegazione del codice:

  • la parte “function add_nofollow_attr” serve per inserire la funzione add_nofollow_attr;
  • successivamente c’è la parte di script che dichiara l’attributo rel “nofollow” e la inserisce in una classe personalizzata;
  • la conclusione della funzione che aggiunge l’azione wp_footer e add_nofollow_attr.

Una volta inserito questo codice e salvato potete utilizzare la classe personalizzata ovunque sugli elementi del tema.

Ecco un esempio di un link HTML con rel nofollow:

Esempio di Link con rel nofollow

Esempio di Link con rel nofollow

Conclusioni

Anche se sono cose abbastanza da nerd spero di avervi aiutato a capire un po’ che cos’è un link con rel nofollow e come inserirlo su un sito WordPress con tema Enfold.

I valori nofollow sono importanti in ottica SEO e di ottimizzazione del proprio sito web.

Per chi invece ha appena iniziato a sviluppare e vuole approfondire qualche aspetto, un po’ di tempo fa avevo scritto un articolo riguardo 7 cose da sapere quando si sviluppa un sito web.

Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo articolo.

Come creare link e ancore su WordPress

Come creare link e ancore su WordPress

Molto spesso ho necessità di dover inserire delle “ancore” sui siti web che realizzo, ossia dei link che non portano ad un’altra pagina ma bensì spostano la visuale in un’altra zona della pagina che stiamo già visualizzando.

Come possiamo creare delle ancore o link interni a WordPress quindi? Continuate a leggere.

Come creare link interni su WordPress

I link sono praticamente l’essenza del web: i collegamenti ipertestuali che appunto collegano una pagina ad un’altra, dello stesso sito o di un altro.

La struttura prevede un piccolo codice HTML con il tag <a> con l’aggiunta di “href” ossia il riferimento ipertestuale (hypertext reference).

A seguire un piccolo esempio:

La sezione “a href” abbiamo capito che contiene l’indirizzo a cui il collegamento rimanda, la seconda parte invece è l’anchor text o ancora ossia il testo visibile. L’ancora è molto importante per i motori di ricerca perché viene quasi vista come parola chiave diretta.

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Come creare ancore o link che portano a sezioni diverse della stessa pagina

Facciamo finta di ritrovarci nella home di un sito e con un click su un pulsante in alto nella pagina (come il menu ad esempio) vogliamo arrivare in un batter d’occhio nella parte bassa del sito.

Come facciamo?

Dobbiamo inserire due “codici” dove uno è un piccolo codice HTML nella sezione che vogliamo richiamare dal link del pulsante:

Il secondo è ovviamente il link che rimanda alla sezione e che possiamo inserire nel menu oppure in un’altra sezione della stessa pagina:

Il codice è simile a quello che abbiamo visto poco fa, c’è però una grossa differenza: l’href non presenta tutto l’indirizzo del sito ma parte dal cancelletto (#) e da una parola: questa parola praticamente viene richiamata dal link.

N.B. Ci sono temi professionali come BeTheme o Enfold giusto per citarne due di famosi, che gestiscono in modo più “automatico” le ancore, basterà praticamente scegliere il nome del paragrafo ed inserirlo direttamente nell’editor del tema oppure inserendo delle classi CSS precompilate.

Conclusioni

Spero di avervi fatto capire come creare ancore e link su WordPress. Il link o collegamento ipertestuale è l’elemento su cui tutto il web è basato ed è molto importante capirne le potenzialità, soprattutto nei blog e nei riferimenti che si fanno ad altri siti linkandoli oppure usando le fonti a cui il nostro articolo dovrebbe rimandare fatti salvi gli articoli che sono stati scritti di nostro pugno, come in questo caso.

A presto con un altro articolo.

Perché usare un tema a pagamento per WordPress

Perché usare un tema a pagamento per WordPress

Per sviluppare un sito web in WordPress è meglio utilizzare un tema gratuito o un tema a pagamento? A pagamento chiaramente, ma perché?

Ultimamente mi è capitato di rispondere a delle domande proprio riguardanti questo aspetto e quindi volevo condividere con voi le motivazioni. 

Innanzitutto partiamo dai principali motivi del perché utilizzare un tema professionale a pagamento per WordPress per poi concludere il tutto con un’ultima riflessione:

Funzionalità professionali

Il tema a pagamento ha di solito una gestione più professionale delle varie funzioni mentre i temi gratuiti presentano una gestione più approssimativa delle stesse. Molto spesso poi i template gratuiti non prevedono molte funzioni. Faccio qualche esempio: 

  • gestione delle icone: sui temi professionali sono già inserite mentre non è detto lo siano altrettanto nei temi gratis;
  • link ai social networks: molto spesso i temi gratuiti non hanno questo “reparto” mentre i temi a pagamento si;
  • menu di gestione più semplice: i temi a pagamento hanno un proprio menu di gestione con interfaccia dedicata;
  • gestione dei font.

Inoltre quando si usa un tema gratuito è molto probabile che si debba interagire con il tema attraverso il menu “aspetto” e “personalizza”.

In questa sezione di WordPress a volte le impostazioni all’interno, ovviamente in base al tema gratuito utilizzato, potrebbero risultare un po’ troppo caotiche e non proprio intuitive.

Aggiornamenti costanti

Gli aggiornamenti sono molto importanti e anche per i template professionali vale questo discorso.

I temi gratuiti non è detto siano sempre tenuti aggiornati dagli sviluppatori mentre quelli più famosi a pagamento si e di solito hanno anche una community dedicata. Della community ne parlo poco più avanti.

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Nuove funzioni

Un aspetto che va di pari passo con gli aggiornamenti: gli update non vengono fatti solo per una questione di sicurezza ma anche perché il web stesso è sempre in evoluzione. Le esigenze degli utenti variano nel tempo e c’è sempre bisogno di nuove funzionalità.

I temi a pagamento professionali rimangono “al passo con i tempi” e gli sviluppatori rilasciano nuove funzioni quando queste si rendono necessarie.

Supporto

Non per ultimo di importanza, il supporto del tema professionale che, a volte può essere un servizio a pagamento extra.

Il fatto che il supporto non sia gratuito indica che il tema sia supportato nel tempo, quindi saremo anche più sicuri e tranquilli sapendo che c’è una community e, magari una vera e propria azienda che ha così creato il proprio business. 

Di solito i temi professionali hanno una community dedicata con tanto di moderatori e programmatori, dove gli stessi utenti possono fare segnalazioni. Gli sviluppatori a volte possono prendere spunto per rilasciare nuove funzioni o migliorare quelle che già ci sono in base alle discussioni aperte dagli utenti all’interno della community o forum dedicati proprio a questo scopo.

A volte può succedere che gli stessi programmatori richiedano le credenziali del sito ed eventualmente l’accesso FTP per l’area in sviluppo in modo da poter controllare cosa non va e per verificare qualche bug all’interno del loro tema che stiamo utilizzando.

Quest’ultimo aspetto è davvero importante perché in questo modo abbiamo un aiuto direttamente dagli sviluppatori e non è cosa di poco conto.

Conclusioni

Avete letto quelle che secondo me sono le principali motivazioni del perché scegliere un tema a pagamento per WordPress, sistema che deve essere sempre tenuto aggiornato.

Chiaramente un tema a pagamento non è per tutti perché appunto non gratuito, ma dovete calcolarlo come budget iniziale all’interno dell’investimento per l’apertura di un sito web oltre al costo del professionista che vi seguirà nello sviluppo. 

Se poi volete fare tutto da voi nessun problema: i professionisti vi possono aiutare anche con della semplice formazione facendovi capire alcune dinamiche come ad esempio l’argomento di questo articolo.

Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo post.

Come duplicare una pagina o articolo di WordPress

Come duplicare una pagina o articolo di WordPress

Quando stiamo sviluppando un sito web in WordPress sarà sicuramente capitato anche a voi di avere la necessità di clonare una pagina, o un articolo, per non rifare tutto il lavoro di impaginazione e sviluppo front-end.

Ma come possiamo clonare una pagina in modo facile e veloce? In questo caso ci viene in aiuto un famosissimo plugin molto affidabile: Yoast Duplicate Post, che tra l’altro ho inserito nella mia lista di plugin indispensabili.

Se siete da poco sbarcati nel fantastico mondo di WordPress potreste voler approfondire cosa sono i plugin e come si installano.

Yoast Duplicate Post

Il plugin Yoast Duplicate Post, inizialmente conosciuto come Duplicate Post, è stato acquisito dal team di Yoast che ne ha proseguito lo sviluppo assieme allo sviluppatore che l’ha creato all’origine.

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A seguire un paio di schermate:

Opzioni Yoast Duplicate Post

Opzioni Yoast Duplicate Post

 

Opzioni Yoast Duplicate Post Esempio

Opzioni Yoast Duplicate Post Esempio

Il plugin è veramente molto semplice da usare e per la maggior parte delle installazioni basterà attivarlo lasciando praticamente tutte le impostazioni a default. Per chi comunque volesse approfondire le altre potenzialità del plugin, invito a proseguire nella lettura.

Yoast Duplicate Post: cosa copiare

Opzioni Yoast Duplicate Post: Cosa Copiare

Opzioni Yoast Duplicate Post: Cosa Copiare

Nel menu “cosa copiare”, Yoast Duplicate Post vuole capire, come si evince dal nome della scheda, cosa deve copiare di una pagina/articolo mentre, più in basso, possiamo decidere cosa debba inserire come prefisso o suffisso della nostra pagina, se incrementare l’ordinamento oppure se non deve copiare alcuni campi o tassonomie.

Yoast Duplicate Post: permessi

Opzioni Yoast Duplicate Post: Permessi

Opzioni Yoast Duplicate Post: Permessi

La scheda “permessi” consente di scegliere quali utenti di WordPress possono essere abilitati a copiare le pagine o articoli. 

Duplicate Post poi consente anche di decidere quali “tipi di articolo” si potranno copiare: pagine, articoli ma anche voci di portfolio oppure Template, Clients, Servizi, Testimonials e molto altro in base al tema che stiamo utilizzando.

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Yoast Duplicate Post: visualizzazione

Opzioni Yoast Duplicate Post: Visualizzazione

Opzioni Yoast Duplicate Post: Visualizzazione

Sull’ultima scheda Yoast Duplicate Post ci consente di decidere quali collegamenti mostrare appena passiamo sopra ad una pagina, articolo, ecc, se mostrare questi collegamenti nella barra di amministrazione, schermata di modifica e molto altro. 

Conclusioni

Eccoci arrivati alla fine del mio articolo dove vi spiego come copiare una pagina o articolo di WordPress. 

Yoast Duplicate Post è davvero molto potente, praticamente indispensabile e se non lo avete installato non esitate a farlo a patto che non utilizziate troppi plugin: in questo caso potrete prendere in considerazione l’idea di eliminarne qualcuno.

Cosa sono i plugin di WordPress e come si installano?

Cosa sono i plugin WordPress e come si installano

Parlando di WordPress è ovviamente indispensabile parlare anche del mondo dei plugin, ossia quei piccoli programmini che si possono installare al suo interno.

Ma cos’è veramente un plugin per WordPress e come si installa un plugin per WordPress?

In questo articolo cerco di darvi le risposte a queste due domande.

Cos’è un plugin WordPress?

I plugin WordPress sono dei piccoli programmi realizzati in PHP, noto linguaggio di programmazione.

Come si installa un plugin WordPress?

Esistono due modi per installare un plugin su WordPress. A seguire vi spiego entrambe le modalità.

Installare un plugin WordPress dal backend

La modalità più semplice e che non richiede molte competenze è quella direttamente dal backend di WordPress

Dal menu “plugin” e “aggiungi nuovo”, come è facile intuire, si accede direttamente al repository ufficiale dei plugin di WordPress:

WordPress: Menu Plugin

WordPress: Menu Plugin

Da qui possiamo cercare il plugin che vogliamo installare grazie alla lista che WordPress stesso ci propone.

Scelta Plugin WordPress

Scelta Plugin WordPress

Qui possiamo praticamente fare 3 cose:

  1. cercare tra i plugin segnalati, più popolari, raccomandati o preferiti;
  2. cercare per parola chiave;
  3. una volta scelto il plugin possiamo installarlo direttamente.

Semplice no?

Installare un plugin WordPress da FTP

Adesso arriviamo alla modalità forse più complessa, quella per cui avremo bisogno di un programma gratuito per accedere via FTP al nostro spazio web: Filezilla

Una volta collegati via FTP al nostro spazio web, dobbiamo caricare il plugin dentro alla directory/cartella httpdocs/wp-content/plugins/.

A seguire uno screen di FileZilla:

FileZilla: Caricamento Plugin

FileZilla: Caricamento Plugin

Una volta fatto dovremo tornare nel backend di WordPress, nella lista dei plugin. Ci accorgeremo che il plugin è stato installato: 

Plugin Installati WordPress

Plugin Installati WordPress

Ci basterà a questo punto soltanto attivarlo cliccando sulla scritta “attiva”.

Conclusioni

Il mondo dei plugin è molto vasto e complesso, ci sono plugin molto famosi e indispensabili mentre ce ne sono alcuni da non prendere proprio in considerazione. 

Nell’articolo quanti plugin usare su WordPress vi do un’idea del numero ideale dei plugin da installare in un progetto.

Oltre a questa considerazione c’è sempre da controllare almeno 3 cose: 

  1. se il plugin che vogliamo installare è aggiornato e supportato magari da una community;
  2. se è compatibile con la nostra versione di WordPress (ricordo che WordPress dovrebbe essere sempre tenuto aggiornato);
  3. da quanti siti web viene utilizzato: un ottimo dato che ci consente di capire se il plugin è affidabile o meno.

Infine ricordatevi sempre di testare che tutto funzioni a dovere una volta installato, che non vi siano incompatibilità tra il plugin che volete utilizzare ed un altro che avete già magari installato e attivo nel vostro sito web.

Come creare un redirect su WordPress

Come creare un redirect su WordPress

Quando gestiamo un sito WordPress può capitare di dover inserire un redirect perché dobbiamo reindirizzare una pagina che non esiste più ad un’altra. Ma come possiamo inserire un redirect su WordPress in modo semplice senza l’uso di plugin?

Ve lo svelo qui sotto.

Redirect con il file .htaccess

WordPress normalmente lavora su server Linux, più precisamente nei server Apache.

Questi server utilizzano un file di configurazione chiamato .htaccess che serve a definire ad esempio la tipologia delle URL che il vostro sito deve utilizzare.

Nei sistemi Unix e simili (Apple), come Linux appunto, i file con il . (punto) davanti al nome sono dei file nascosti.

Attenzione però: il file .htaccess non è da modificare “così tanto per”. Bisogna essere consapevoli che qualunque errore di sintassi (anche uno spazio errato) all’interno di questo file può portare al malfunzionamento del sito o addirittura alla sua totale inacessibilità.

Vi suggerisco in questo caso di farvi sempre una copia di backup del file in modo tale da fare le modifiche in tutta sicurezza. Nel caso ci sia un errore potete sempre ricaricare il file tramite il servizio FTP.

Tornando a noi comunque, in questo file è possibile inserire i famosi redirect. Ma come?

Semplicemente inserendo la stringa: 

Dove appunto con “Redirect” specifichiamo la funzione, il 301 è il tipo di reindirizzamento nel caso parlassimo di redirect definitivi della risorsa, la pagina vecchia da reindirizzare e infine il nuovo indirizzo della pagina.

A seguire un altro esempio con l’ultima stringa scritta per esteso:

Altro esempio: 

In questi tre casi mostro la diversa sintassi che però non cambia il nostro risultato.

Se dovete inserire più redirect, l’ideale è inserire le varie stringhe all’inizio del file .htaccess in quanto questo file viene letto dal web server dall’alto verso il basso.

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Redirect con il plugin Yoast SEO

Yoast SEO mi piace sempre definirlo un valido alleato e infatti l’ho inserito nella mia personale lista dei plugin gratuiti indispensabili

Questo plugin oltre alle funzioni canoniche che ormai tutti conosciamo, consente anche di mettere mano al file .htaccess. Dove? Ecco un’immagine di esempio:

Yoast Seo Strumenti Modifica File

Yoast Seo Strumenti Modifica File

Attenzione però in questo caso bisogna essere consapevoli assolutamente di quello che si fa e tengo a precisare che quello qui sopra è solo un esempio. 

Il plugin di Yoast SEO non consente di tornare indietro se facciamo errori di sintassi all’interno del file .htaccess ed ogni modifica errata salvata comprometterà il sito web. Se questo vi dovesse capitare dovrete necessariamente usare il servizio FTP per risolvere ogni problema.

Chiaramente non mi prendo responsabilità se, seguendo questa piccola guida, vi ritroverete ad avere un sito non funzionante, per qualunque problema potete sempre contattarmi.

Conclusioni

Come avete visto è assolutamente possibile inserire un redirect su WordPress senza usare plugin.

Utilizzare infatti un plugin per creare dei redirect è un’attività che mi sento di sconsigliare per almeno due motivi collegati tra loro:

  1. Meno plugin usiamo, meglio è, come ho voluto sottolineare in questo articolo dove parlo di quanti plugin usare su WordPress;
  2. usando un plugin in più solo per fare i redirect apriamo il sito ad ulteriori minacce.

La cosa a cui bisogna stare più attenti è la sintassi della stringa di testo che utilizziamo per fare i redirect ma una volta preso mano non avremo più problemi. 

Come rimuovere “powered by Enfold WordPress Theme”

Come rimuovere powered by Enfold WordPress Theme

Se state sviluppando un sito WordPress con il tema Enfold potreste aver bisogno di sapere come rimuovere la scritta “powered by Enfold WordPress Theme” nella parte del footer dedicata al copyright

In base alla mia esperienza vi mostro due metodi, uno canonico e definito semplice perché presente all’interno di Enfold stesso, l’altro definito invece più complesso perché vi mostro come rimuovere una condizione e una funzione del tema stesso.

Metodo più semplice

Il metodo semplice è ovviamente quello che richiede meno competenze

Vi basta inserire lo shortcode [nolink] all’interno del campo “Copyright” dentro la scheda “piè di pagina” nelle opzioni del tema:

Impostazioni Enfold - Piè di Pagina

Impostazioni Enfold – Piè di Pagina

In questo modo Enfold visualizza solo il contenuto del campo “Copyright” dopo lo shortcode [nolink].

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Metodo più complesso

Ma se volessimo eliminare proprio il metodo alla radice togliendo la funzione che gestisce lo shortcode [nolink]?

Per fare questo dobbiamo ovviamente utilizzare il tema child di Enfold ed operare direttamente sul file footer.php che dovrete copiare all’interno del tema child

Una volta fatto questo vi basterà commentare o eliminare la seguente funzione: 

In questo modo andremo a rimuovere la condizione “if” che gestisce la variabile “$kriesi_at_backlink” e a sua volta lo shortcode [nolink].

Se provate ora a scrivere [nolink] all’interno del campo “copyright” nelle impostazioni di Enfold, il sito vi mostrerà la scritta [nolink] semplicemente.

Approfondiamo il metodo più complesso

È vero che stiamo mettendo le mani al codice di Enfold che però è stato previsto proprio con questa funzione, ma è altrettanto vero che creare una funzione solo per togliere un copyright non va molto bene dal punto di vista della sicurezza.

Enfold è uno dei temi più famosi per WordPress, pensate che su Theme Forest è nella “top ten” dei temi più venduti, tutti i siti che lo utilizzano hanno al proprio interno questa funzione “nolink” che magari può essere sfruttata per fare qualche altra cosa come rimuovere totalmente il copyright.

Se non sono riuscito a convincervi ancora, un altro motivo per rimuoverla è semplicemente per questioni prettamente di velocità del sito: rimuovendo questa funzione pressoché inutile il server dovrà fare qualche calcolo in meno perché questa funzione è stata eliminata.

Conclusioni

Spero di esservi stato un po’ d’aiuto cercando di spiegarvi in modo più semplice possibile come togliere i copyright da Enfold. 

Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo articolo sempre dedicato al fantastico mondo di WordPress.

Fonte (parziale)

Come rimuovere la licenza del tema BeTheme

Come rimuovere la licenza del tema BeTheme

Quando stiamo sviluppando un sito web WordPress con il tema BeTheme in un’area di sviluppo ad hoc, dobbiamo ricordarci sempre di disattivare la licenza del tema prima o durante lo spostamento del nuovo sito nel dominio del cliente, così come spiegato direttamente dagli sviluppatori di BeTheme.

Ma come si disattiva il tema BeTheme? Ci sono due modi: il primo è attraverso la dashboard di BeTheme all’interno del backend di WordPress, il secondo tramite la pagina di gestione delle licenze BeTheme.

Approfondiamo.

Come disattivare la licenza BeTheme dalla dashboard

Il tema BeTheme mette a disposizione degli utenti una comoda interfaccia chiamata “dashboard” all’interno del Menu BeTheme su WordPress, la stessa che abbiamo utilizzato per registrare il tema.

Dashboard di BeTheme

Dashboard di BeTheme

Da qui premendo “Deregister Theme” possiamo disattivare il tema per fare il passaggio del sito sul dominio del cliente in tutta tranquillità.

Pagina di gestione delle licenze BeTheme

A volte però può capitare che il tema non venga disattivato correttamente perché magari abbiamo già spostato il sito web nel dominio del cliente. A questo punto come possiamo rimuovere la licenza di BeTheme?

Niente paura, il team di sviluppo di BeTheme ci viene in aiuto grazie alla pagina di gestione delle licenze BeTheme che ci consente in modo semplice di disattivare il tema.

Disattivatore di licenze BeTheme

Disattivatore di licenze BeTheme

A seguire quindi abbiamo due campi da compilare:

  • Purchase code: il codice di acquisto di Envato, possiamo trovarlo direttamente dentro al file .pdf o .txt direttamente nella sezione download del nostro account Theme Forest;
  • Envato Username: l’username utilizzato su Theme Forest.

Pagina Disattivazione Licenza BeTheme

Pagina Disattivazione Licenza BeTheme

A questo punto siamo in grado di disattivare la licenza premendo sulla scritta “deregister”.

BeTheme e la documentazione ufficiale

Per ogni progetto che si rispetti bisogna sempre acquistare il tema BeTheme così come dichiarato dal team di sviluppo ufficiale:

“Remember that even if you are developing the website on a subdomain or a subfolder, you still need to deregister the license key before moving the end product to another server. Your client also needs to use a different license key. In this case, a new purchase will be necessary.”

Per chi fa difficoltà con l’inglese, ecco la traduzione in italiano:

“Ricorda che anche se stai sviluppando il sito Web su un sottodominio o una sottocartella, devi comunque annullare la registrazione della chiave di licenza prima di spostare il prodotto finale su un altro server. Il tuo cliente deve anche utilizzare una chiave di licenza diversa. In questo caso sarà necessario un nuovo acquisto.”

Ricordiamoci quindi di acquistare una nuova licenza per la pubblicazione del sito web.

Il perché è presto detto: attivando la licenza del tema BeTheme oltre a supportare correttamente il team di sviluppo, abbiamo la possibilità di tenere costantemente aggiornato il tema ed i relativi plugin ad esso collegati.

Se volete approfondire ho scritto un articolo a riguardo.

Il discorso vale comunque anche per gli altri temi acquistati dalle varie banche di template presenti nel web.

Conclusioni

Spero di avervi aiutato a capire come rimuovere la licenza BeTheme da un sito in sviluppo. Una prassi quando dobbiamo pubblicare il sito all’interno del dominio del cliente.

Ricordiamoci successivamente che il nostro cliente dovrà necessariamente acquistare una licenza BeTheme in modo da tenere sempre aggiornato il tema ed i relativi plugin. Il motivo? L’ho spiegato quando ho parlato del perché tenere aggiornato WordPress.

Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo articolo.

Fonte 1, Fonte 2 (parziali)

Quanti plugin usare su WordPress?

Quanti Plugin usare su WordPress

WordPress è un potentissimo strumento per la realizzazione di siti web professionali, blog e veri e propri portali.

Per aumentare le potenzialità di WordPress è possibile installare dei plugin, ossia dei programmi più piccoli, al suo interno.

Cerchiamo di capire però qual è il numero dei plugin che secondo me è più indicato per realizzare un sito web sicuro e veloce.

Evitiamo plugin inutili

Forse un concetto molto semplice ma che ahimè è difficile da applicare a volte, soprattutto se prendiamo in mano un sito web fatto da altri sviluppatori. 

Nel caso di un sito web non fatto da noi è assolutamente indispensabile capire di quali plugin possiamo fare a meno. 

Mi viene in mente un esempio, non molto tempo fa ho dovuto lavorare su un sito web con un plugin dedicato all’inserimento del codice di Google Analytics. 

La domanda è: vale la pena usare un plugin per fare una cosa così banale? Il rischio è sempre quello di aprire il nostro sito a nuove falle per colpa dei plugin che stiamo utilizzando. 

Plugin indispensabili

Un sito web WordPress senza plugin è praticamente impossibile da realizzare in quanto i plugin stessi sono una risorsa molto importante e su cui WordPress basa la sua realtà. 

I plugin indispensabili non sono moltissimi e ne ho già parlato in un altro articolo che vi invito a leggere, ma sono molto importanti.

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Quanti plugin installare su WordPress

Con l’esperienza maturata posso dire di affidarmi al numero 10 ma per essere più preciso e per il fatto che ogni progetto che si rispetti ha chiaramente diverse esigenze, a seguire pubblico una piccola lista per farvi capire meglio cosa intendo:

  • 20 e più plugin: male
  • più di 10 plugin: accettabile
  • 10 plugin: bene
  • meno di 10 plugin: ottimo anche se difficile da realizzare

Come potete intuire l’ideale è utilizzare al massimo dieci (10) plugin o comunque avvicinarsi di poco a questo numero. 

In questo modo non avrete grossi problemi di compatibilità, possibili falle di sicurezza e anche gli aggiornamenti non vi creeranno grossi problemi.

Conclusioni

Mantenere al sicuro l’installazione WordPress è sempre cosa buona e giusta. Per questo motivo il numero dei plugin che utilizziamo è molto importante. 

Chiaramente è impossibile prevedere quanti plugin nel tempo potremmo utilizzare nel nostro sito, soprattutto per progetti a lungo termine dove le esigenze possono cambiare nel tempo.

L’importante è avere la consapevolezza che installando oltre 10, 20 o addirittura 30 plugin, magari senza avere un sistema di backup che ci consenta di “tornare indietro”, si rischia di compromettere tutto il lavoro fatto.

Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo articolo.

Perché tenere sempre aggiornato WordPress

Perché tenere sempre aggiornato WordPress

Il motivo principale per cui è necessario aggiornare WordPress è la sicurezza. Questa frase è un “must” che dico sempre ai miei clienti.

Ma perché dobbiamo tenere aggiornato WordPress? Quali sono i principali motivi? Ecco quelli che reputo più importanti:

WordPress e la sicurezza

WordPress è un programma per la realizzazione di siti web completamente open source e sviluppato da una community molto vasta che si occupa degli aggiornamenti, dell’inserimento di novità e della risoluzione di bug.

WordPress è molto famoso e per questo motivo attira l’attenzione di cracker o hacker che possono arrecare danno al nostro sito web, soprattutto nelle versioni poco aggiornate o non aggiornate per niente.

WordPress Notifica Aggiornamento

WordPress Notifica Aggiornamento

Major Release

Gli aggiornamenti di WordPress più importanti, definiti anche “major release”, sono quelli che aggiornano la versione 5.6 alla 5.7 e che vanno ad aggiungere nuove funzionalità, risolvono bug e problemi di sicurezza delle versioni precedenti.

Minor Release

Gli aggiornamenti di WordPress “minor release” di solito vanno a sistemare bug e problemi di sicurezza alle versioni “major” rilasciate da poco. Un esempio di “minor release” è la versione 5.6.1, 5.6.2 e così via.

Al momento della stesura di questo articolo siamo arrivati alla versione WordPress 5.7 e tante sono le cose migliorate da quanto personalmente ho iniziato a lavorare con WordPress 3.0.

Velocità di WordPress

Anche se questo aspetto è molto legato alla quantità dei plugin utilizzati, la scelta del servizio di Hosting ed al tipo di codice che il template/tema genera, la velocità è legata anche al tipo di tecnologia utilizzata come ad esempio la versione di PHP che il nostro server gestisce.

WordPress: avviso versione PHP datata

WordPress: avviso versione PHP datata

Il CMS WordPress è un software creato in linguaggio PHP e questo deve essere anch’esso aggiornato.

Ad oggi la versione di PHP supportata è la 7.4 ma ci sono ancora siti web che utilizzano PHP 5.6 che oltre ad essere deprecata nel suo utilizzo rallenta anche la versione di WordPress che stiamo utilizzando o addirittura ne potrebbe pregiudicare il funzionamento.

Nuove funzioni e caratteristiche

Come dicevo poco fa, la community ufficiale di WP aggiorna costantemente la versione di WordPress inserendo nuove funzioni come ad esempio il nuovo editor Gutenberg o la possibilità di visualizzare le modifiche alle impostazioni in modo diretto attraverso il back-end del nostro sito web.

Mantenendo WordPress costantemente aggiornato è possibile utilizzare tutte le potenzialità e le ultime novità di questo CMS (Content Management System)

Compatibilità con gli aggiornamenti dei plugin

L’aggiornamento dei plugin è una pratica molto importante e deve andare di pari passo con l’aggiornamento di WordPress.

L’obiettivo è quello di tenere l’installazione WordPress sempre al passo con i tempi e i plugin non fanno eccezione, mantenendo così la piena compatibilità tra WordPress e gli stessi plugin.

Informazioni Plugin Yoast SEO

Informazioni Plugin Yoast SEO

I plugin più famosi ed utilizzati vengono costantemente aggiornati dagli sviluppatori con nuove funzioni e alcune risoluzioni di bug che, soprattutto alla rilascia di una nuova versione di WordPress, possono essere trovate e risolte.

Compatibilità con gli aggiornamenti dei temi/template

Come per i plugin anche mantenere aggiornato il tema o template di WordPress è molto importante.

Esempio Compatibilità Tema Enfold

Esempio Compatibilità Enfold

I temi più importanti e famosi come BeTheme, Enfold o Avada ad esempio, vengono costantemente aggiornati con nuove funzioni dagli sviluppatori che lo hanno prodotto.

Inoltre quando si verificano problemi di sicurezza gli stessi programmatori sistemano le falle rilasciando ulteriori aggiornamenti.

Conclusioni

Se siete arrivati fin qui a leggere vi ringrazio. Spero di esservi stato utile riguardo quelli che secondo me sono i principali motivi del perché tenere sempre aggiornato WordPress.

WordPress mi piace definirlo come un vero e proprio sistema operativo del web e come tutti i sistemi operativi che si rispettino anche questo ha bisogno di essere seguito ed aggiornato.

Se vi è piaciuto l’articolo condividetelo nei vari social e fatemi sapere nei commenti la vostra esperienza.